venerdì pomeriggio, per sfuggire al tedio da “pomeriggio a casa”, visto che l’inserimento alla scuola materna prevede tempi più o meno biblici, siamo andate all’Acquario Civico.
Molto carino. E’ stato ristrutturato ad aprile, e diviso per aree tematiche (tipo barriera corallina, palude, lago, torrente, fiume, etc etc). Io e Sofia ci siamo divertite a sdraiarci sotto la vasca fatta ad arco, e a osservare una razza che, siccome era un po’ vanitosa, si divertiva ad andare avanti e indietro, facendosi ammirare. La Viki ha praticamente sfondato il passeggino perché voleva entrare nella vasca dei pesci tropicali.
Il posto è una figata per una serie di ragioni:
è gratis (ma qui secondo me il Comune di Milano sbaglia: fai pagare 3 euro, ma fai pagar qualcosa: avrai pure dei costi, no?)
è praticamente deserto: eravamo in 5 alle 3 del pomeriggio
è bellissimo: la costruzione è di epoca liberty, tenuta bene, pulita, dentro il parco Sempione.
c’è la biblioteca, il giardino d’inverno, la sala esposizioni, un sacco di roba. In condizioni perfette e immacolate.
Fatto sta che ho visto sul sito che faranno un sacco di attività con i bambini, per cui mi sa che Sofia se ne farà qualcuna.
Incazzatura della giornata: abbiamo preso la metropolitana: io, Sofia -tre anni e mezzo e deambulante in proprio- e la Viki, quasi un anno, nel passeggino: possibile che a nessuno sia venuto in mente di mettere un cavolo di ascensore per evitarsi tutte ste scale??? Mi son fatta un botto di rampe a piedi con passeggino con dentro una bimba di 10 kg, che non è esattamente una comodità, e una che per non sapere dove aggrapparsi si attaccava ai pantaloni mentre io trasportavo la sorella…
Corso Garibaldi: va bene che sei diventata zona fighetta e sempre più radical chic (odio profondo), ma doverlo percorrere tutto per trovare un accidenti di ghiacciolo all’anice per Sofia mi pare troppo.
Colgo l’occasione per rinnovare gli accidenti peggiori alla tizia, in linea con la zona, che ha trattato male Sofia, la quale ha avuto l’ardire di chiedere permesso per salire sulla panca dove lei era svaccata, osando toccarla. Ringrazi, tizia, che io le abbia solo detto “Signora, impari a sedersi composta”.
Prossima volta ti suggerirò dove infilarti, nell’ordine: la collanina di semini, la gonnellona fricchettona, la giacca di velluto, e pure il cagnetto schifoso che ti portavi appresso… Ma ero stanca, a furia di far scale e inseguire il miraggio del ghiacciolo blu, si perdono di vista le vere priorità…
lalaura